I mezzi giustificano il fine

(cioè, se i mezzi non funzionano, il fine è errato!)

Manifesto

Il “manifesto” di una organizzazione o di una professione è quello che preferisco.

Mission indica un obiettivo di arrivo. Vision è il punto di partenza, nonché uno sguardo globale sul mondo. Mission e vision sono quindi allacciate da un comune sentire, come del resto implica ogni rapporto logico di causa-effetto, ma non sono la stessa cosa. I valori sono paletti che ci si pone, che identificano meglio il percorso.

Il manifesto raggruppa tutte queste cose: è programmatico, quindi indica gli obiettivi; identifica lo status quo che vuole modificare, ovvero la visione; abbozza un percorso, ovvero i valori.

Vorrei ribaltare l’ottica comune sulla frattura fra i mezzi e la loro finalità: dove c’è omogeneità, dove c’è coerenza, c’è etica. Se si utilizzano mezzi “immorali” per ottenere una finalità, anche questa ne viene distorta. L’efficienza, anche morale, dei mezzi utilizzati, deve essere coerente con il fine.

Spesso si confonde un obiettivo di medio periodo con una finalità: ma questo rende automaticamente “immorali” i mezzi utilizzati.

Non solo il fine giustifica i mezzi quindi: ma soprattutto il contrario!

Il mio secondo scopo è (di)mostrare come la finalità etica è l’unica sostenibile, sia in ambito economico che sociale che ambientale. In fondo, non viviamo forse nel migliore dei mondi possibili?


Lascia un commento